Guilty pleasures
- giuseppe domenico barba
- 6 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Tutti noi abbiamo un debole di cui non andare fieri, anche le superstar

E noi che pensiamo la felicità
come un’ascesa, avremmo l’emozione
che quasi ci smarrisce di quando cosa ch’è felice cade
Rainer Maria Riilke
Uno dei temi periodici nei post instagram di rotocalchi e riviste patinate, è quello dei guilty
pleasures delle star, e solitamente sono tutti legati al cibo spazzatura.
Quello di chi scrive ad esempio è guardare I Robinson, la serie tv, ed è un guilty pleasure sociale, vista la nota vicenda di Bill Cosby, che per anni, proprio durante la produzione dello show perpetrava il suo piano e dava sfogo al suo personalissimo guilty pleasure.
Cameron Diaz non può fare a meno delle patatine fritte.
Da 45 anni in tutto il mondo si ascolta Michael Jackson fino allo sfinimento, ma i lati oscuri che lo avvolgono sono più profondi della gola delle sue vittime : “immaginate il pene di un uomo adulto nella bocca di un bambino di otto anni” citando “Leaving Neverland” documentario del 2019 che esplora i guilty pleasures del re del pop. Questa assurda condotta, la cui facciata pubblica era incredibilmente accettata da tutti senza battere ciglio, ha influeto sulla carriera artistica di Michael Jackson?
Rihanna viene spesso sorpresa a mangiare gelato al cioccolato direttamente dal barattolo.
La fama crescente che gli atleti sperimentano da 20 anni a questa parte non ha eguali nella storia, e oggi moltissimi sportivi sono osannati come semi-divinità - Maradona ha letteralmente i suoi altarini disseminati per Napoli - la gente gli perdona tutto ed è solo quando incappano in uno scandalo sessuale che la giostra sembra fermarsi, forse perché appaiono improvvisamente umani, deludendo chi ci credeva davvero. Solo per restare nell’industria del pallone, sono diversi i protagonisti di questo tipo di storie, da Giggs, a Benzema, Neymar, Cristiano, Dani Alves (a cui è andata peggio di tutti) e ora Mbappè. In quasi tutti i casi è finito con un accordo economico tra le parti, negozio introdotto dai Longobardi parecchi secoli fa, ma che in molti Paesi, quantomeno per i reati non violenti, non pare aver perso lo smalto di una volta.
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Per Kylian, le ultime news ci raccontano di una sua ammissione su un rapporto sessuale
consensuale, e le fonti confermano, ma gli ostinati svedesi, tirandolo dalla giacchetta, hanno chiarito che si riferiscono ad un’altra ragazza. La cronaca farà il suo corso, e ritornano le domande:questa vicenda rende Mbappè un calciatore peggiore? Come influirà sul suo futuro? Perché i grandi campioni non riescono a tenersi le braghe alzate e abbottonate?
Kylian ha un debole per il sederino bianco delle ragazze svedesi
Lo spettro che un astro così splendente possa offuscarsi appare dal nulla, e seppur tutti pensiamo al grande peccato sportivo che potrebbe essere, un sentimento subdolo serpeggia dentro di noi. Non solo, tutta la stagione del Real sta andando male, e ora che c'è Mbappè, Bellingham non segna più, Vinicius fa i capricci per il pallone d'oro mancato ed è tutto così malignamente piacevole.

Sotto sotto speriamo che Mbappè venga scaricato dal Real, che tutto l’investimento faraonico venga dissipato da un declino lento e inesorabile: tra un paio d’anni prestito biennale oneroso al Milan, stagioni opache disseminate da piccoli infortuni, poi torna a Madrid, sente che può riprendersi la squadra, ma nel frattempo Florentino ha già preso il sostituto. Resiste fino alla fine contratto, a 31/32 anni prova l’esperienza inglese in una squadra storica, dura 6 mesi e a gennaio approda al Monaco. Porta la squadra in Europa, sembra tornato quello di una volta. Ma a luglio tornato nel ritiro del Chelsea o del Man Utd, arriva la proposta dalla MLS e addio Kylian. Non desideriamo che ciò accada necessariamente perché sarebbe una giusta punizione per ciò che ha fatto, non ce ne frega niente di quell'aspetto, lo vogliamo perché siamo cattivi. Saremo soddisfatti di vedere ancora il modello del fenomeno che non mantiene le promesse, e in effetti poterne creare un pattern mentale è qualcosa di rassicurante. Come la scena finale di “La 25^ ora”, un giorno guardandoci indietro tireremo un sospiro di sollievo pensando che ci è mancato davvero poco perché tutto questo non accadesse mai.
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